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Ludovica Iuè

Ludovica  Iuè  nasce  a  Roma  nel  1993,  e  fin  da  bambina  mostra  un profondo  interesse verso le arti visive e musicali. Diplomata al Liceo Artistico, sceglie di proseguire i suoi studi presso  l’Accademia di Belle   Arti   “Lorenzo   da   Viterbo”,   conseguendo il Diploma Accademico  di  II  Livello  in  pittura. Attualmente  ricopre,  presso  la medesima  accademia,  il  ruolo  di  Cultore della materia  per  la  cattedra  di  pittura  del  Prof.  Paolo Angelosanto

Parallelamente  al  percorso  universitario,  ha  ampliato  le  sue  competenze  partecipando  a diversi  corsi  e  workshop,  fra  cui  un  Workshop  di  pittura  digitale  fantasy  presso  la  Genius Academy  di  Roma,  a  cura  del  docente Antonio  De  Luca,  ed  il  corso  di  specializzazione online Modern and  Contemporary  Art  and  Design  Specialization offerto  dal  MoMA - Museum of Modern Art di New York.  

La giovane artista ventisettenne vive e lavora tra Roma, Viterbo e Los Angeles, ed utilizza una vasta gamma di linguaggi artistici, creando un’interessante fusione tra tecniche tradizionali e digitali.

Inizia  la  sua  carriera nel  2009,  con  la  sua  prima  mostra  personale presso la Equator Books Gallery di Venice, in California

Successivamente,  ha  partecipato  ad  una  serie  di  mostre  collettive  e  concorsi  che  hanno portato alcune delle sue opere ad essere esposte in diversi spazi d’Italia.

A giugno 2021, in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, presenta la mostra personale Anime Prave, un ciclo di opere dedicato alla prima Cantica della Divina Commedia, l’Inferno. La mostra, allestita presso il Museo Colle del Duomo di Viterbo, è stata patrocinata dalla Società Dante Alighieri

Nello stesso periodo, espone presso lo Spazio Pensilina di Viterbo una serie astratta intitolata Personae. La mostra personale è stata organizzata e patrocinata dall’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo”.

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Personae

Personae è un viaggio introspettivo, una riflessione volta a sondare l’altro che talvolta ci osserva dal fondo dello specchio. Per Ludovica Iuè l’arte è il modo e il luogo di un’indagine al termine del quale l’identità disvela la sua inautenticità esistenziale, un ostacolo sulla via dell’autoaccettazione.

Le opere in mostra sono orizzonti interiori popolati da grumi iconici, materiale psichico colto nell’istante del suo affiorare alla coscienza e non ancora tradotto in una pacificata definizione.

C’è anche spazio per la luce in questo itinerario di conoscenza e salvezza, Iuè non esita infatti ad accostare intense e improvvise schiarite a visioni perturbanti.

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