top of page

ho incorniciato l'umanità

di Arianna Sera

“Essere un artista vuol dire avere a che fare con la forma delle nostre percezioni”

Robert Irwin

La percezione e l’intuito per un artista sono ciò che c’è di più vitale per la realizzazione di un’opera, ma non sempre l’idea creativa risulta immediata. Possono passare mesi prima di impostare un lavoro o lo stesso può essere abbandonato per mesi prima di essere ripreso. Il tempo per un creativo risulta relativo e la relatività ha a che fare inconsciamente con l’artisticità. Questo è ciò ho riscontrato guardando i lavori di Marialuisa.

Il processo d’autore di Marialuisa Antonelli, classe 1994, nasce due anni fa, quando per la prima volta mi ha mostrato opere in cui affrontava il tema delle relazioni umane che lentamente perdevano forma e significato.

Tuttavia l’analisi artistica di Antonelli si basa su cronache reali e punti di osservazioni continui nel tempo, in cui l'individuo è così costretto a rientrare in aree urbane e lavorative ristrette e si abbandona, ripiegando sé stesso ad assodati meccanismi sociali. Ciononostante i lavori si tramutano in riduzioni, di spazi vitali per vivere, percepiti in tal modo dall’umanità.

Arriviamo quindi alla serie Framed, datata giugno 2020, quattro tele di grandi dimensioni che analizzano il periodo di distanziamento storico attuale e che incarnano i sentimenti più intimi dell’artista. Le opere realizzate puntano all’essenza grafica, eliminando ogni dettaglio superfluo.

Le tele in serie raffigurano incroci di corpi umani in uno spazio vitale costrittivo (da qui il titolo Framed = incorniciato) all’interno del quale, gli individui rappresentati, non hanno la possibilità di assumere posizioni diverse da quelle a loro assegnate. L’impenetrabilità dei corpi rappresentati risulta essere l’allegoria che ha contraddistinto il 2020. Figure senza volto, ritratte in posizioni scomode ed irreali che, metaforicamente, narrano la società.

Per circa due mesi le tele saranno ospitate nello Studio Legale Fair Legals con la funzione di divenire cornici dello studio stesso, racchiudendolo al suo interno in un abbraccio soffocante. Dieci opere in mostra che convivranno nello spazio che continuerà ad essere luogo lavorativo e quotidianamente frequentato.

In condizioni differenti la mostra sarebbe stata fruibile da dicembre a febbraio 2021, ma la circostanza pandemica ci ha condotto all’attuazione e alla riflessione sulla meta-curatela, che come molte altre realtà, utilizza il digitale.

L’odierna idea espositiva, infatti, si è adattata l’andamento esponenziale dei contagi e con le ordinanze relative all’emergenza Covid.

La mostra FRAMED è stata ripensata per il virtuale, in cui il pubblico per quindici giorni potrà approfondire il legame con le opere e con il concept, in attesa della riapertura degli spazi espositivi.

Da oggi fino al 25 dicembre saranno pubblicati, attraverso un daily virtuale, contenuti visivi, articoli ed interviste sulle principali pagine social e all’interno del sito della mostra FRAMED.

In conclusione, l’evoluzione curatoriale della non apertura della mostra di Marialuisa Antonelli ha portato alla pianificazione di un cronoprogramma di argomenti che il curatore ha deciso di regalare in esclusiva al pubblico, tralasciando, infatti, la canonica e personale interpretazione dell’esperto. Vuole essere questa un’idea curatoriale 2.0 che apre le porte non solo al noto intenditore d’arte, ma al più ampio genere di spettatori.

 

10 dicembre 2020

cover
About

About

Le serie rappresentano le condizioni attuali in cui l’individuo non ha più spazio di manovra. Per un rapporto di causa-effetto l’uomo, secondo Antonelli, è alienato da logiche secolari ormai gerarchizzate. Nel millennio della libertà d’espressione, tra persone e culture, non siamo in realtà del tutto liberi da assodati meccanismi sociali. A partire da un sapere scientifico, che ha imposto una consapevolezza inedita del corpo e dell’ambiente, le società costringono una buona parte degli esseri viventi ad una condizione di scomodità. Individui che, pur vivendo nel XXI secolo, non hanno la forza di decidere per loro stessi, ciechi ed inconsapevoli delle imposizioni scelte da altri.
 
Secondo l’artista le relazioni tendono a disgregarsi, pur vivendo tutti nello stesso luogo e all’interno dello stesso spazio. Ogni singolo soggetto rappresentato, nelle grandi tele, non penetra l’altro. Le figure umane si sfiorano, ma non si toccano. Esse sono consapevoli di trovarsi in gruppo ma preferiscono la solitudine, preferiscono non confrontarsi creando così un alone di insicurezza fisica e mentale. Framed vuole smuovere gli animi e raccontare attraverso gli occhi dell’artista come, il genere umano, sia immobile da anni ed impassibile di fronte al cambiamento.

Abbinato alla serie Framed l’artista ha deciso di esporre Libro d’Artista e Incastri, due serie in xilografia nate nel 2019. Queste due collezioni hanno ispirato l’artista alla realizzazione delle tele composte a giugno 2020. Il medium è ciò che ha spinto Antonelli a sperimentare varie tecniche e alla conclusione del suo lavoro.

 

    L’artista in un’intervista, ha affermato che: “L’idea di realizzare Libro d’Artista ed Incastri è il risultato di un processo iniziato con la mia prima prova di xilografia. Il pensiero di passare ad una tecnica totalmente nuova mi ha stimolato nella ricerca di un filo da seguire per ottenere un risultato coerente e ragionato e allo stesso tempo contenente un significato. Le matrici del Libro d’Artista ed Incastri sono pensate per essere stampate a coppie o a gruppi. Il motivo per cui ho fatto questa scelta è il messaggio unico che ho voluto esprimere attraverso ognuno dei disegni. Il contrasto tra una matrice e l’altra è l’aspetto stilistico sul quale mi sono concentrata di più. Il messaggio che il lavoro vuole trasmettere è quello della diversità e dello spazio vitale nelle sue innumerevoli forme. Lo stimolo ad introdurre il tema delle diversità e dello spazio è nato dalla voglia di unire tante idee per dargli un filo guida stilistico, che restituisca al pubblico un impatto visivo coerente con la mia poetica”.

Framed è l’ultima produzione pittorica dell’artista Marialuisa Antonelli datata giugno 2020. Il lavoro prodotto quest’anno incarna i sentimenti più intimi dell’artista. Le opere sono state ideate durante un preciso lasso temporale. L’obbligo di rimanere per mesi nelle nostre case, ha portato l’artista ad una lunga riflessione sul sociale iniziata già nei primi mesi del 2019. Antonelli ha deciso quindi di raccontare la sua verità unilaterale attraverso l’analisi di un periodo di solitudine, incertezza e distanziamento sociale.
 

Come una profezia, con il lavoro Libro d’Artista e Incastri, Antonelli ha anticipato di un anno gran parte delle problematiche contemporanee. Dopo una profonda introspezione l’artista ha prodotto l’inedita serie Framed, per la prima volta esposta al pubblico. Framed è frutto di un lavoro di sintesi, di riduzione stilistica e di piattezza assoluta del materiale plastico. Per arrivare alla produzione delle opere Antonelli ha riformulato due tecniche, quella pittorica e xilografica, mescolandole. La provenienza dalla xilografia, alla quale l’artista si è dedicata per lungo tempo, ha introdotto un cambiamento stilistico e tematico nelle sue opere pittoriche. Per Antonelli la visione personale del mondo e della società viene indagata attraverso un ragionamento “semplificato” della realtà. Le opere realizzate vogliono puntare all’essenza, eliminando ogni dettaglio superfluo. Le tele di grandi dimensioni, raffigurano incroci di corpi umani in uno spazio vitale costrittivo (da qui il titolo “Framed”) all’interno del quale, gli individui rappresentati, non hanno la possibilità di assumere posizioni diverse da quelle a loro assegnate.

 

La mostra FRAMED rappresenta la costrizione dell’essere umano. Esso infatti è obbligato a rimanere negli spazi, un'imposizione dettata dalla società, la cui tela funge da allegoria.  

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn - Black Circle
bottom of page