Definizioni di Roma
Roma è l'aggettivo più vecchio del mondo,
Il nome più bello di sempre.
​
Roma è il soffio delle nuvole rosa che torna ad accendere gli alberi verso sera,
​
Roma è una foresta di pazzi.
​
Roma Sono le piazze piene
e il silenzio della domenica mattina.
​
Roma sono le gonne delle suore dove si nascondono le preghiere dei credenti, le porte di mille
Chiese aperte, i corpuscoli che galleggiano nella penombra delle navate.
Roma profuma d’incenso; ha il sapore farinoso delle ostie.
​
Roma è fatta di ferite dell'asfalto, e di vecchie e certe vie consolari; c’è un punto da qualche parte,
nascosto per il centro, dove tutte arrivano a unirsi. Ma nessuno sa per certo dove sia.
​
Roma è toccare i muri e chiedersi da quante persone prima di te sono stati toccati.
​
Roma sono i gattini ciechi dei giardinetti, che bevono dalle ciotole di plastica del gelato.
Scalini storti, pieni di baci accesi e di lacrime salate che evaporano via.
​
Roma sono le ciotte insegne degli alimentari dove compri una bottiglia di vino saluti e te ne vai.
Ciao Caro. Alla prossima.
Roma sono i portieri dei Parioli, gli spaccini a San Lorenzo, gli psichiatri in Prati, i vecchietti seduti sulle panchine al Ghetto.
Nessuno di loro parlerà mai la stessa lingua.
​
Roma é sorridere in motorino, d'estate con ilsole che scotta le spalle, d'inverno con le dita congelate dal freddo;
​
sorridere, compiacersi di sorridere, sentirti stupido e poi sorridere di nuovo.
É come avere le farfalle nello stomaco; come essere innamorato.
​
Roma è qualcuno che prende un caffè.
Schiumato caldo tra l'odore dolciastro di smog e l’unto dell’aria che sa di supplì.
​
Roma di notte riesce ancora a tacere.
E Ancora, per me, Roma è sempre una risposta.
​
​
Giulia Quinzi